Cinque sconosciuti giganti della preistoria #2

Questo articolo è il secondo di una rubrica che ho iniziato più di due anni fa! Vi parlo di alcuni animali di grandi dimensioni che sono poco conosciuti al grande pubblico. Anche in questo caso ho provato a disegnarli, ma più per farvi capire quanto erano grandi che per ricostruirli accuratamente. 

1) Thalattoarchon saurosphargis

Thalattoarchon confrontato con una persona alta 1,80 metri

Time range: Triassico Medio (247.2-242 Ma)

Avete presente i famosi rettili marini che hanno dominato in lungo e in largo i mari per tutto Mesozoico, con il ruolo di predatori all'apice della catena alimentare? Thalattoarchon è uno dei rettili marini con il ruolo di super-predatore più antichi mai ritrovati. Apparteneva al gruppo degli Ittiosauri, conosciuti come i "delfini del Mesozoico", i quali erano nati da solo pochi milioni di anni.
Si trattava sicuramente di un predatore all'apice della catena alimentare: con una lunghezza stimata intorno ai 8,6 metri, aveva poco da temere dalle altre creature marine sue contemporanee, escludendo gli esemplari della sua stessa specie. Essendo un predatore vi verrà spontanea la domanda: di cosa si nutriva? I suoi denti possono darci un indizio. Infatti essi avevano margini taglienti, e questa caratteristica è solitamente associata a uno stile di vita macropredatorio, per cui il nostro Thalattoarchon si nutriva di grandi pesci e di altri grandi rettili marini presenti nel suo ambiente. In realtà Thalattoarchon è il più antico tetrapode marino a occupare questa nicchia ecologica. I suoi successori in questo ruolo saranno alcuni grandi pliosauri come Pliosaurus e thalattosuchi (crocodiloformi marini) come Dakosaurus nel Giurassico, grandi mosasauri nel Cretaceo, e grandi cetacei e squali nel Cenozoico. La presenza di questo grande predatore così poco tempo dopo la più grande estinzione del Permiano, avvenuta 252 milioni di anni fa, ci fa pensare inoltre che gli ecosistemi marini erano già in buona salute. I suoi resti fossili sono stati ritrovati in Nevada, dove a quei tempi era probabilmente presente la costa occidentale dell'America Settentrionale.


2) Chasmaporthetes


Chasmaporthetes confrontato con una persona alta 1,80 metri

Time range: Pliocene Inferiore- Pleistocene Inferiore, (4,9-0.781 Ma)

Le iene non sono sempre state come quelle di oggi, quindi animali di corporatura robusta specializzati nel rompere le ossa grazie ai loro molari estremamente possenti. Tra il Pliocene e il Pleistocene esisteva un genere di Ienidi, chiamato Chasmaportetes, che somigliava più a un cane che a una iena, e i suoi molari erano simili più a quelli dei Felidi che a quelli delle iene odierne, nonostante fossero comunque più adatti di quelli dei Felidi per rompere ossa. Oltre a questo aveva zampe molto lunghe, tali da farle assegnare l'appellativo di "running hyena" da molti esperti del settore. Era un animale che viveva negli spazi aperti, in grandi praterie, dove poteva esprimere al meglio le sue abilità cursorie, e cacciare le prede sfruttando a suo vantaggio la sua grande velocità, a tal punto che spesso viene paragonato al ghepardo. Era un animale molto diffuso che è riuscito a diffondersi in Europa, Asia, Africa e Nord America. Si tratta dell'unico genere di iena ad aver raggiunto il Nuovo Mondo. Suoi resti fossili sono anche stati ritrovati in Sardegna, dove viveva una specie endemica, chiamata Chasmaporthetes melei. Altri resti fossili recuperati a Nord del circolo polare Artico e datati al Pleistocene testimoniano come essa si fosse adattata al raffreddamento del clima avvenuto tra Pliocene e Pleistocene.

3) Titanichthys


Titanichthys confrontato con una persona alta 1,80 metri

Time range: Devoniano Superiore (372.2-358.9 Ma)

Immaginate di poter tornare indietro nel tempo fino al Devoniano, e di poter fare un'immersione nei suoi mari. All'improvviso vedete un grande pesce placoderma venire verso di voi. Il panico prende possesso del vostro corpo: infatti conoscete già Dunkleosteus, un famoso placoderma predatore lungo fino a 8 metri che potrebbe spezzarvi il corpo in due con un solo morso. Pensate di non avere scampo, infatti siete a una certa distanza dalla riva e sapete che il pesce è molto più veloce di voi. A un certo punto però notate qualcosa di strano, infatti il pesce avvicinandosi sempre di più cambia leggermente direzione e passa a poche decine di centimetri da voi. Quello che avete visto non è Dunkleosteus, ma il suo parente ''buono'', chiamato Titanichthys, che non era un predatore, ma un filtratore. Aveva infatti delle piccole piastre dentali, senza margini taglienti, a differenza di Dunkleosteus. Probabilmente quindi inghiottiva grandi masse d'acqua contenenti piccoli pesci e zooplancton e impediva la loro fuoriuscita grazie alle placche ossee, che però permettevano l'uscita dell'acqua. Si tratterebbe in tal caso del primo grande pesce filtratore della storia naturale, con un ruolo ecologico simile a quello dell'odierno squalo elefante. Anche Titanichthys era di grandi dimensioni, e poteva essere lungo fino a otto metri. Inoltre erano presenti varie specie, i cui resti sono stati trovati  negli Stati Uniti e in Africa.

4) Alierasaurus ronchii

Alierasaurus ronchii confrontato con una persona alta 1,80 metri

Time range: Guadalupiano (noto come Permiano Medio) 272.95-268.8 Ma

Nel Permiano esistevano dei lontanissimi parenti dei mammiferi, con la testa piccolissima ed un corpo enorme. Spesso infatti vengono presi in giro dagli appassionati di paleontologia per le dimensioni ridicole della loro testa. Queste caratteristiche erano in realtà tipiche dei rappresentanti più recenti del gruppo, mentre i rappresentanti più antichi avevano proporzioni più standard, dal nostro punto di vista. Essi sono i Caseidi, i cui resti sono stati trovati principalmente in Nord America e Russia. Ora, vi sembrerà strano, ma resti di questi animali sono stati trovati anche in Italia, più precisamente in Sardegna. Questi resti sono stati descritti e assegnati alla nuova specie Alierasaurus ronchii. La sua descrizione è avvenuta solo sei anni fa, nel 2014. Oltre a essere speciale per le sue origini, sembra che Alierasaurus sia tra i più grandi Caseidi conosciuti, con una lunghezza di circa sei metri. Solo i più grandi esemplari del più conosciuto caseide nordamericano Cotylorhynchus raggiungevano dimensioni simili. Non si sa in realtà moltissimo di questo gigante italiano, a causa del fatto che solo una parte dello scheletro postcraniale è stato trovato, di cui tra l'altro molte ossa sono mal preservate, mentre del cranio non se ne sa nulla. Siamo però abbastanza sicuri che Alierasaurus fosse un erbivoro: infatti, come in molti altri Caseidi, il suo enorme corpo ospitava un altrettanto enorme intestino, necessario per assimilare grandi quantità di nutrienti dai vegetali di cui si nutriva.

5) Odobenocetops


Odobenocetops confrontato con una persona alta 1,80 metri

Time range: Miocene Superiore-Pliocene Inferiore (7,2-3,6 Ma)

Sicuramente saprete che in passato esistevano molti animali strani, ma forse non avevate mai sentito parlare di un cetaceo che assomiglia a un tricheco. Questo è Odobenocetops, un piccolo cetaceo con un paio di zanne che si sviluppano verso la parte posteriore del corpo. Nelle femmine esse erano entrambe lunghe 25 centimetri, mentre nei maschi la zanna destra cresceva fino a 1,35 metri di lunghezza! La sua somiglianza a un tricheco è accentuata dalla presenza di grandi labbra superiori, identificate grazie alla presenza nei fossili di grandi inserzioni muscolari sulla premascella. Proprio come i trichechi, inoltre, aveva probabilmente delle vibrisse che lo aiutavano nella ricerca del cibo. Le somiglianze con i trichechi non erano però casuali. Infatti, Odobenocetops aveva una nicchia ecologica simile, e quasi sicuramente si nutriva in modo simile, aspirando il corpo molle dei molluschi attraverso le aperture dei loro gusci. Le zanne venivano trascinate sul fondale mentre questi animali si nutrivano, e non usate per dissotterrare le prede. O almeno questo è quello che alcuni studiosi hanno capito studiando i segni di abrasione sulle zanne dei trichechi. Nei maschi, invece, la zanna più lunga poteva avere una funzione sociale, ma visto che era relativamente fragile, probabilmente non era usata per i combattimenti. 


Fonti 

1) Thalattoarchon saurosphargis

a)Fröbisch, N.B.; Fröbisch, J. R.; Sander, P. M.; Schmitz, L.; Rieppel, O. (2013). "Macropredatory ichthyosaur from the Middle Triassic and the origin of modern trophic networks"Proceedings of the National Academy of Sciences110: 1393–1397. doi:10.1073/pnas.1216750110
b) Pagina Wikipedia inglese https://en.wikipedia.org/wiki/Thalattoarchon

2) Chasmaportetes

a) Pagina WIkipedia inglese:https://en.wikipedia.org/wiki/Chasmaporthetes
b) Z. Jack Tseng; Grant Zazula; Lars Werdelin (2019). "First fossils of hyenas (Chasmaporthetes, Hyaenidae, Carnivora) from north of the Arctic Circle". Open Quaternary. 5 (1): Article 6.

3) Titanichthys

a) Pagina Wikipedia inglese: https://en.wikipedia.org/wiki/Titanichthys
2020Was the Devonian placoderm Titanichthys a suspension feeder?R. Soc. open sci.7200272http://doi.org/10.1098/rsos.200272


4) Platyhystrix rugosus

a)Pagina Wikipedia inglese: https://en.wikipedia.org/wiki/Alierasaurus
Ronchi, A.; Sacchi, E.; Romano, M.; Nicosia, U. (2011). 
b) "A huge caseid pelycosaur from north-western Sardinia and its bearing on European Permian stratigraphy and palaeobiogeography". Acta Palaeontologica Polonica56 (4): 723–738. doi:10.4202/app.2010.0087

5) Odobenocetops

a) Pagina Wikipedia inglese: https://en.wikipedia.org/wiki/Odobenocetops
b) Muizon, C. (2008). "Odobenocetops". In Perrin, W. F.; Würsig, B.; Thewissen, J. G. M. (eds.). Encyclopedia of Marine Mammals (2nd ed.). Academic Press. pp. 797–799.













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